Cura del dolore con le correnti MCR

Le MENS, a differenza di quanto avviene nell’ambito dell’elettroterapia convenzionale dove si somministrano delle correnti dell’ordine di milliampere (mA), utilizzano correnti la cui intensità è compresa tra i 10 ed i 500 µA (microampere, ossia un milionesimo di ampere).

Numerose ricerche scientifiche attesterebbero che il livello di sintesi d’ATP risulterebbe incrementato dall’applicazione di microcorrenti, mentre al contrario quest’ultimo subirebbe un rallentamento nel caso d’applicazioni di correnti endogene dell’ordine di mA.

In particolare l’incremento della sintesi d’ATP raggiungerebbe i suoi livelli massimi grazie alla somministrazione di correnti di circa 500 µA mentre, al di là di questo livello d’intensità,  decrescerebbe rapidamente. A questo proposito è importante ricordare che l’ATP, rappresenta, nella pressochè totalità degli organismi viventi, la principale risorsa di energia chimica intracellulare, utilizzabile per una vasta gamma di attività biologiche, tra cui anche i processi di riparazione dei tessuti danneggiati.

Un altro aspetto di estremo interesse nell’ambito delle applicazioni delle MENS sarebbe costituito dal fatto che la captazione di acido alfa-aminoisobutirrico subirebbe un forte incremento grazie all’applicazione di una corrente esogena a partire da un livello d’intensità pari a 10 µA  mentre, al contrario, a partire da un livello d’intensità di 750 µA si verificherebbe un fenomeno di tipo inibitorio. Dal momento che la captazione dell’acido alfa-aminoisobutirrico si rivela essenziale nell’ambito dei meccanismi di sintesi proteica (che sono alla base dei processi di riparazione tissutale), un suo incremento dell’ordine del 30-40%, come quello riscontrabile grazie all’applicazione di MENS,  può rivestire un ruolo essenziale nel corso dei processi di ristrutturazione cellulare.

Il meccanismo di base che determina un incremento nella sintesi di ATP è essenzialmente costituito dal fatto che, nel corso di un elettrostimolazione tramite MENS, si viene a creare un gradiente protonico, ossia una variazione della concentrazione di protoni, che determina l’instaurarsi di un flusso di protoni dall’anodo verso il catodo. Questo flusso protonico attraverso la membrana mitocondriale determina un incremento nella formazione di ATP che a sua volta stimola il trasporto amino-acidico, due fattori essenziali nell’ambito dell’incremento della sintesi proteica.

TERAPIA MENS Normalmente la terapia MENS, prevede due fasi distinte, la prima delle quali ha come scopo la diminuzione della sensazione dolorosa percepita dal paziente, mentre la seconda fase promuove la sintesi proteica e d’ATP accelerando i processi riparativi tissutali.

La durata del trattamento normalmente è compresa tra i 15 ed i 30 minuti per quello che concerne la prima fase e tra i 5 ed i 10 minuti per quello che riguarda la seconda fase. I parametri più frequentemente utilizzati, che però possono ovviamente variare in funzione della patologia trattata, sono per la prima fase: intensità compresa tra 1 e 5 µA, frequenza di circa 5 Hz e larghezza dell’impulso di 250 millisecondi, mentre ciò che riguarda la seconda fase i parametri normalmente utilizzati sono i seguenti : intensità compresa tra i 10 ed i 200 µA,  frequenza compresa tra 0.3 ed 1Hz e larghezza d’impulso di almeno 100 millisecondi

Campi d’intervento in cui è stata scientificamente provata l’efficacia delle MENS:

Riduzione dell’edema e del gonfiore della zona traumatizzata.

• Osteoartrite • Stimolazione della produzione dei processi proliferativi cartlilaginei • Accelerazione dei processi riparativi tendinei • Facilitazione del processo d’osteogenesi
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