Elettrostimolazione muscolare

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Cos’è l’elettrostimolazione muscolare

L’elettrostimolazione muscolare è una tecnica fisioterapica che, tramite un apposito dispositivo, invia degli impulsi elettrici per stimolare le contrazioni muscolari. Nata per fini fisioterapici e riabilitativi, nel tempo è stata utilizzata anche in ambito sportivo ed estetico.

In ambito sportivo gli elettrostimolatori muscolari vengono appunto utilizzati per il recupero muscolare e per l’allenamento mentre in amnbito estetico come aiuto nei trattamenti linfodrenanti ed in generale per la riduzione del grasso

Nel settore estetico si adatta per la cura di alcuni inestetismi della pelle, come ad esempio la cellulite, la ritenzione idrica, le smagliature, per la perdita di tono ed elasticità muscolare, oppure ancora il ristagno di liquidi causati da interventi chirurgici o da insufficienza venosa

Tipologie di elettrostimolazione: TENS, EMS, interferenziale

Per il esistono tre tipi di elettrostimolazione utilizzate per il trattamento del dolore e per la riabilitazione:

  • elettrostimolazione TENS, che agisce direttamente sulle fibre nervose che presentano un grosso diametro e, attraverso impulsi, aumenta il rilascio di endorfine che a sua volta influisce positivamente sulla percezione del dolore, diminuendolo;
  • elettrostimolazione EMS, che sfrutta le microcorrenti di bassa intensità. È particolarmente adatta per ridurre il dolore, sia cronico che acuto, derivante da piccoli infortuni; molto spesso, soprattutto in ambito sportivo, è associata all’elettrostimolazione TENS per ottenere maggiori benefici; inoltre grazie all’allenamento con EMS è possibile incrementare la resistenza, la velocità o la forza in particolare nelle zone addome, quadricipiti e gambe.
  • elettrostimolazione interferenziale, che si genera nel punto di incontro di due correnti a media frequenza. È molto utile per alleviare i dolori causati da ipotrofia muscolare profonda, artrosi dell’anca, tendinopatie profonde e rachide lombare grazie alla duplice azione eccitomotoria, stimolando i muscoli innervati e favorisce la riduzione del gonfiore, e antalgica, in grado di ridurre il dolore.

A seconda dell’utilizzo che se ne vuole fare l’elettrostimolzione ha poi un’ulteriore classificazione a seconda della frequenza che può essere:

  • elettrostimolazione continua, ossia quando non si assiste a variazioni dei ritmi della frequenza ed è particolarmente indicata per il riscaldamento e il recupero. Solitamente vengono utilizzati impulsi elettrici a bassa frequenza;
  • elettrostimolazione intermittente, indicata per la durata dell’allenamento, alternando la frequenza nella fase in cui i muscoli si contraggono (cosiddetta fase di lavoro) e in quella in cui si riposano (fase di defaticamento);
  • elettrostimolazione a modulazione di frequenza, che si concretizza nel variare la frequenza durante la fase di lavoro per intensificare la forza;
  • elettrostimolazione a modulazione di ampiezza, la quale rende la durata dell’impulso variabile nella fase di lavoro.

Benefici dell’elettrostimolazione muscolare

Gli elettrostimolatori riescono a far migliorare il tono muscolare in seguito ad una immobilizzazione dell’arto e a sollacitare il muscolo denervato. Utilizzando l’elettroterapia TENS (Transcutaneous Electrical Nerve Stimulation), grazie ad impulsi ad alto voltaggio, si trattano le condizioni dolorose in modo da avere un effetto antalgico di grande sollievo.

In ambito estetico invece, i benefici dell’elettrostimolatore consistono nel rassodamento e nel miglioramento degli inestetismi cutanei. Bruciando grassi si ottiene una maggiore tonicità dei muscoli e drenaggio dei liquidi.

Tonifacare addominaliInfine, in ambito sportivo, l’elettrostimolazione permette un recupero muscolare da un infortunio più veloce e un potenziamento dei muscoli in previsione di un’attività agonistica.

Controindizioni

Si sconsiglia l’uso degli elettrostimolatori nei seguenti casi:

  • Stimolazione parte anteriore del collo (seno carotideo).
  • Paziente portatore di pace maker.
  • Malati di tumore (consultare il proprio oncologo).
  • Stimolazione della regione cerebrale.
  • Utilizzo su dolori di cui non è nota l’eziologia.
  • Piaghe e patologie dermatologiche.
  • Traumi acuti.
  • Stimolazione su cicatrici recenti.
  • Gravidanza.
  • E’ assolutamente vietato l’uso dell’elettrostimolatore nella zona oculare e genitale.
  • Utilizzo dell’elettrostimolatore in acqua
  • In prossimità di zone da trattare caratterizzate dalla presenza di mezzi di sintesi metallici e metalli infratessutali (come protesi, materiali di osteosintesi, spirali, viti, placche), se si utilizzano correnti monofasiche quali le interferenziali e la corrente continua (ionoforesi).

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