Auricoloterapia è una metodica appartenente alle Medicine non Convenzionali, che utilizza il Padiglione Auricolare a scopo diagnostico e terapeutico.
Ha una storia piuttosto recente; nata negli anni 50 per una geniale intuizione del medico francese P. Nogier, ha raggiunto una larga diffusione a livello mondiale. È ormai diventata una disciplina a se stante, che condivide con l’Agopuntura Somatica gran parte dei meccanismi d’azione e indicazioni terapeutiche. Ne è principio fondante l‘esistenza a livello del padiglione auricolare di una rappresentazione delle strutture e funzioni dell’intero organismo (mappa auricolare), costituendo il tutto un raffinato sistema diagnostico e terapeutico. Negli ultimi anni l’interesse di clinici e ricercatori per questa disciplina è andato crescendo; sono stati prodotti numerosi lavori scientifici che hanno permesso di studiarne le basi neurobiologiche e di validare nuove applicazioni cliniche.
Dolore, disturbi d’ansia e patologie correlate, insonnia, tabagismo e dipendenze da sostanze, obesità e disturbi del comportamento alimentare sembrano rappresentare i principali campi d’intervento per i quali esistono importanti evidenze cliniche e s’intravedono numerose e interessanti linee di ricerca.
L’orecchio nella sua tridimensionalità rispecchia una spirale centripetacentrifuga che ha il suo centro nella radice dell’elice.
La funzione dell’orecchio nel suo complesso è quella di captare alcune particolari onde di frequenza che si propagano nell’aria e che vengono percepite e decodificate dal cervello umano come suoni. A questa funzione partecipa tutto l’orecchio nelle sue sezioni esterna, media ed interna. Inoltre l’orecchio interno possiede un’ulteriore struttura spiralica: i canali semicircolari che permettono l’equilibrio del corpo nello spazio.
Quindi l’orecchio è un organo di ascolto di segnali acustici e al tempo stesso di equilibrio e movimento. Potremmo paragonare l’orecchio ad una antenna parabolica che da un lato riceve segnali dal macrocosmo e dall’altro li invia. La forma del padiglione auricolare ricorda il rene, la cui energia è alla base della vita umana.
Nell’ “orbis renale” infatti non è rappresentato il solo rene come organo funzionale di filtrazione urinaria, ma ad esso è accoppiata la funzione del surrene con i suoi ormoni, il metabolismo calcico, ecc.. Nell’ “orbis renale” è contenuto il potenziale energetico vitale che ci viene trasmesso dall’energia ancestrale cromosomica, cioè dai nostri genitori. Il rene è quindi il simbolo archetipico della vita e viene riproposto in forma simbolica in rilievo ai lati del viso. Se osserviamo meglio scopriamo inoltre che all’orecchio è possibile sovrapporre un feto.
La superficie auricolare è in grado di segnalare difetti di informazione e quindi stati di squilibrio psicofisico che possono portare a stati patologici attualmente etichettati col nome di malattie.
Ma essendo l’uomo un tutt’uno con la sua vita embrionale, con il cosmo a cui appartiene e con l’evoluzione, ogni segnale può contenere diverse chiavi di lettura che si riconducono però sempre a un solo e unico difetto di che ha il suo corrispettivo a vari livelli.
Il padiglione auricolare, infatti, contiene informazioni provenienti dall’intero corpo come dimostrò il Dottor Paul Nogier nel 1956. al congresso di Wiesbaden.
Esso deve quindi ritenersi un piccolo cervello vicino al cervello principale: una antenna che da un lato riceve i segnali interni e li decodifica a livello della rete nervosa sottocutanea del padiglione e dall’altro è in grado di trasmettere al corpo informazioni di varia natura (pressoria, luminosa, elettromagnetica ecc…) proveniente dallo spazio esterno e quindi dal macrocosmo.