La cavitazione costituisce l’ultima frontiera terapeutica per contrastare l’inestetismo della cellulite (pannicolopatia Edemato-Fibrosclerotica), la perdita di tono della pelle (rilassamento cutaneo) e l’accumulo localizzato di cellule adipose. Si tratta di una tecnica non chirurgica che si basa sull’utilizzo di ultrasuoni, ovvero delle onde sonore non udibili dall’uomo, le quali, penetrando nei tessuti, hanno lo scopo di disgregare in maniera indolore le cellule adipose.
Come funziona la cavitazione?
La cavitazione, che sfrutta le proprietà degli ultrasuoni a bassa frequenza (30KHz – 40KHz), costituisce una valida alternativa non invasiva alle metodologie chirurgiche (liposuzione). La cavitazione avviene tramite un apposito apparecchio brevettato, il quale è munito di un particolare manipolo, grazie al quale è possibile convogliare all’interno della massa grassa gli ultrasuoni, finalizzati a debellare la cellulite e a ridurre le cellule adipose. Essi, infatti, producono delle microbolle di gas che in un primo momento tendono ad ingrandirsi e in un secondo momento implodono, provocando delle onde d’urto che determinano la rottura della membrana delle cellule adipose (adipociti): in questo modo il grasso che fuoriesce viene definitivamente rimosso grazie all’azione del sistema linfatico e dei processi metabolici fisiologici, proprio come se si trattasse di un qualsiasi grasso alimentare. D’altra parte va anche sottolineato che la cavitazione produce un importante effetto diuretico, in quanto, stimolando l’attività renale e la circolazione arteriosa, favorisce l’eliminazione di scorie e tossine tramite la minzione.
Un ciclo completo di ultrasuoni cavitazionali comprende dalle 5 alle 10 sedute da 40 minuti ciascuna: sin dalle primissime volte è possibile già vedere dei risultati. Si consiglia, in seguito a ogni trattamento, di bere molta acqua (almeno un litro e mezzo al dì).
Cavitazione estetica e medica
Nel corpo dell’articolo utilizzando il termine cavitazione ci siamo sempre riferiti alla cavitazione medica, ma, in realtà ne esiste anche un’altra tipologia, ovvero la cavitazione estetica. La prima, un tempo denominata ILCUS (idro-lipo-clasia ultrasonica), si serve, come abbiamo visto, di macchinari che emettono ultrasuoni a bassa frequenza, ovvero compresi tra i 30 e i 40 KHZ (Kilo Hertz), che sono in grado di distruggere il tessuto adiposo. La cavitazione estetica, invece, utilizza dispositivi che emettono ultrasuoni ad alta frequenza, ovvero compresi tra 1 e 3 MHz (Mega Hertz). Questi ultimi, a differenza di quelli a bassa frequenza, non riescono a raggiungere le cellule di grasso sottocutaneo, ma si limitano a sollecitare la cute al fine di restituirle il tono perduto. Va detto, infatti, che all’aumentare della frequenza degli ultrasuoni, le microbolle generate diminuiscono di volume e di numero e, inoltre, diminuisce anche la capacità degli ultrasuoni di penetrare in profondità.
È evidente, pertanto, che la cavitazione medica sia molto più efficiente e duratura rispetto a quella estetica.
I 5 motivi per cui utilizzare la cavitazione
1 – riduce la cellulite
2 – rimuove le cellule adipose localizzate
3 – restituisce alla pelle tono ed elasticità
4 – rimodella glutei, addome, girovita, gambe (interno ed esterno coscia, ginocchia), caviglie
5 – non è invasiva e non comporta particolari controindicazioni
Coloro che desiderano ottenere maggiori informazioni relativamente alla cavitazione medica, possono collegarsi al seguente link: https://fabbricabenessere.it/22-macchinari-anticellulite
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